Capire come assemblare e gestire la propria pedalboard è fondamentale per preparare un buon live e per curare il proprio suono. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione per scegliere come assemblare una pedalboard funzionale.
Dopo aver comprato, suonato, venduto e ricomprato vari pedali mi sono sempre più convinto che avere una pedalboard bene organizzata sia fondamentale. Organizzare bene i nostri effetti ci aiuta durante un live e alcune buone norme da seguire possono migliorare il rendimento del nostro sound. In questo articolo vedremo come muovere i primi passi nella scelta e nell’assemblamento della propria pedalboard. Partiremo vedendo le varie tipologie, il modo con cui è possibile inserire i pedali e tutto ciò che ci serve per creare la nostra pedaliera.
Dimensione della pedalboard
Per prima cosa dobbiamo capire di che grandezza necessitiamo per la nostra pedalboard. Ovviamente ciò dipende dal numero di pedali che abbiamo e dalla loro grandezza. Basti pensare alla differenza di dimensioni tra i Mooer per esempio e alcuni Line6. Quindi consideriamo la larghezza massima occupata dai nostri pedali, calcolando di lasciare più spazio per i cavetti di collegamento e per eventuali futuri pedali. Perciò non esageriamo nella scelta della taglia, ma non stiamo neanche troppo precisi!
ll case
Molto semplicemente è il rivestimento della nostra pedalboard. Due tipi: rigido e di tessuto. Il primo rappresenta la protezione massima per i nostri pedali e alla vista sembra proprio una valigetta. Tuttavia se cerchiamo qualcosa di leggero e facile da spostare può non essere la soluzione ottimale per noi. Il case in tessuto invece, non è altro che un “borsone”. Se dobbiamo spostare molto spesso la nostra strumentazione, e posizionarla magari con altro materiale che potrebbe urtare offre una protezione minore. Tuttavia questa soluzione è meno pesante e ingombrante rispetto a un case rigido.
Metodo di fissaggio dei pedali
Eccoci al dilemma che affligge tutti noi chitarristi. Il metodo più comune di fissaggio, amato o odiato, è il caro e vecchio velcro. Nient’altro che un striscia adesiva di velcro da applicare sotto il pedale che lo fissa alla pedaliera. Questo metodo è molto rapido intuitivo e consente di staccare e spostare molto velocemente, ma molto spesso il velcro dopo un pò di tempo tende a perdere forza e a scollarsi dai pedali. Molto spesso si deve pensare a sostituirlo. Se questo per voi non è un problema e puntate a una pedalboard versatile questo sistema è il vostro.
Esistono sistemi meno pratici ma molto più resistenti, per fissare i pedali in modo solido e duraturo. Alcune pedalboard nascono come una griglia forata su cui avvitare delle placche con delle piccole viti. Queste placche hanno la parte superiore altamente adesiva da incollare sotto i pedali. Una delle case produttrici più famose di questo tipo di pedaliera è la Temple Audio. Ecco un’immagine della parte inferiore della pedalboard dove vediamo le varie viti di fissaggio delle placche. Questo metodo è più robusto riespetto al velcro ma meno versatile, in quanto anche solo per spostare un pedale si deve ribaltare la pedalboard, svitare e poi riavvitare la placca alla griglia.
Accessori utili
Senza entrare nel routing dei effetti, che sarà al centro di un prossimo articolo, spendiamo qualche parola su un paio di accessori e abitudini utili. Prima di tutto fornire di un buon alimentatore stabilizzato con uscite separate la nostra pedal board con cui alimentare tutti i nostri pedali, come ad esempio il classico T-Rex. Tenere i cavetti di alimentazione ordinati e separati dai cavetti audio è un altro ottimo modo per eliminare vari tipi di rumore dalla nostra catena audio. Veniamo adesso alla prossima questione, i cavetti audio appunto. Un unico consiglio: non lesinate sul prezzo dei cavi. Dei buoni cavetti schermati e di ottima qualità salvaguardano il nostro suono! Non avete di idea di quanto rumore e di quanta degradazione timbrica introducano dei cavi scadenti.
Fonte: GuitarProf